Premetto di aver visto gli OAV prima di avvicinarmi al manga, ma già quel poco che si vede nel film sulla relazione di Sawa-san e Yukihito mi aveva incuriosito molto, al punto da desiderare di saperne di più su loro due
Dopo aver iniziato a leggere il manga, molto più bello e dettagliato degli OAV, non speravo comunque di trovare qualche accenno su questo argomento e, invece, con mia grande sorpresa e felicità, mi è capitato di cominciare ad editare il manga proprio da questo capitolo, che parla di loro dueeeeeeee
Devo dire che il passato di Sawa mi ha colpito molto.. soprattutto il suo mestiere, molto "virile", di poliziotto *shock quando l'ho letto per la prima volta* .. Sembra che, prima della retata e dell'interrogatorio, Sawa non fosse del tutto cosciente del proprio essere, anche se qualche dettaglio poteva comunque lasciarlo intuire (per esempio, l'assoluta preponderanza di romanzi d'amore fra le sue letture). Tuttavia, lui per primo, probabilmente, intendeva negare a se stesso questo suo lato, influenzato dal non voler tradire le apettative dei suoi genitori e, più in generale, del suo ambiente lavorativo se non, forse, dell'intera società.
Arriva il momento, però, in cui la sua pulsione naturale esce allo scoperto, quasi materializzandosi in quel rossetto di colore scarlatto che Sawa non riesce a trattenersi dal rubare. Qui inizia il punto di rottura con tutto ciò che Sawa Tsuneo aveva cercato di essere fino a quel momento: la sua integrità etica è macchiata, si incrina e poi si spezza inesorabilmente sotto il peso di una nuova, straniante, verità.
Suscitano una grande emozione le parole dell'indagato nel momento in cui si scaglia contro Sawa, parole di ribellione contro il perbenismo e l'ipocrisia di chi condanna e giudica, senza capire la sofferenza in cui versano gli avventori del suo negozio e tutti quelli come loro. L'uomo crede di parlare contro un accusatore, ma scopre con grande sconcerto l'intima essenza di Sawa, che sgorga sotto forma di lacrime e prorompe, poi, in una bruciante confessione.
Proprio in questa fase così delicata, Sawa si ritrova ad avere come ospite in casa sua il cuginetto Yukihito, adolescente, reduce dall'agghiacciante delitto che ha coivolto la sua famiglia. Una tragedia domestica, consumatasi poco prima che il ragazzo facesse ritorno a casa da una consueta mattinata di scuola: la madre in un lago di sangue, il padre con il coltello in mano...
Solo, indifeso, con la mente e il cuore straziati dalla recente strage, Yukihito si rinchiude in un totale mutismo e cerca di trovare un qualche svago e rifugio nei romanzi prestatigli dal cugino più grande.
La vicinanza di Yukihito, però, porta alle estreme conseguenze il dissidio interiore di Tsuneo, che, d'un tratto, davanti allo specchio della sua camera, si colora le labbra con il fatidico rossetto che aveva sottratto durante la perquisizione. In quel mentre, si presentano sulla soglia della stanza la madre di Sawa e Yukihito: la donna, scandalizzata, inizia ad inveire contro suo figlio, ma il suo sprezzo viene presto interrotto dal grido disperato di Yukihito, che si getta fra le braccia di Sawa, continuando a chiamarlo "mamma". A questo punto, Tsuneo decide di confessare la sua vera natura, insieme alla notizia del suo ritiro dalla polizia.
Il capitolo si conclude con un'immagine di Sawa e Yukihito nel salotto della casa in cui sono andati a convivere, nel momento in cui il novello scrittore annuncia l'intenzione di scrivere qiello che sarà il romanzo intitolato "Haru wo daite ita".